Noi lo chiamiamo reggicalze, nei paesi anglosassoni lo chiamano suspender belt. Sta di fatto che questo capo da necessità è diventato volente o nolente, uno strumento di seduzione al femminile. Visto che vi è piaciuto così tanto l’articolo sul bullet bra, continuiamo il viaggio nel mondo della lingerie.
Il reggicalze ha iniziato ad essere usato nella forma di una piccola giarrettiera di stoffa allacciata intorno al polpaccio per tenere su le calze. Sia gli uomini che le donne la usavano quotidianamente. Lentamente la giarrettiera diventò prettamente un indumento da donna. Diventò pian piano un simbolo della fertilità, ottenendo un grande valore nei matrimoni di stampo tradizionale.
Durante il 1800 ci fu una radicale trasformazione dei costumi sessuali, sia pubblici che privati. Questo nuovo livello di comunicazione tra uomo e donna fu intimamente associato alla crescita nella complessità della vita urbano, al cambiamento del modo di pensare ed alla rottura con il precedente ed estremo, rigore per quanto riguarda i costumi sessuali.
Il primo utilizzo del reggicalze (come le conosciamo) fu registrato in Inghilterra e fu durante all’esibizione dell’Opera Bouffe francese a Londra nel 1876. L’evento ebbe del sensazionale: le ballerine andarono in scena con le cosce nude ed il reggicalze. Inizialmente le bretelle del reggicalze erano attaccate alle vita se non addirittura alle spalle. Questo modello fu un voga fino al 1878.
Fino al 1901 le bretelle del reggicalze erano attaccate al corsetto. Ciò permetteva di mantenere in posizione più sicura le calze, senza mettere un eccessivo sforzo sulla vita o sulle spalle, ed allo stesso tempo manteneva fermo anche il corsetto. Fu così che la biancheria intima si fece per la prima volta sexy. Gli Edwardiani abbracciarono la passione per la biancheria intima e cominciarono a decorarla, pratica evidenziò chiaramente i confini tra le classi sociali del tempo. Nella stessa epoca si cominciò ad usare il termine lingerie.
Negli anni ’20 la cultura sessuale fu reinventata in vari modi. Gli atteggiamenti si fecero più liberali e la società in generale si fece più “open minded”. Questa maggiore libertà negli atteggiamenti sessuali non mancò di disgustare molti all’epoca. Fortunatamente furono riviste, spettacoli e quotidiani a colmare il divario tra le due categorie di persone.
Fu in questi anni che le calze cominciarono ad essere concepite come un accessorio moda. Vennero così prodotte in una grande varietà di colori e fantasie, e furono finalmente pensate per abbinarsi anche al resto del vestiario. Con l’evoluzione della produzione delle calze si passò dalle costosissime ed elegantissime calze di seta a quelle di rayon per finire negli anni ’30 con quelle di nylon di cui abbiamo parlato qui.
Nel corso del diciannovesimo secolo, mentre la moda cambiava in base ai tempi, così ha fatto il reggicalze in modo da assecondare l’accorciarsi o l’allungarsi delle lunghezze delle gonne. Nel corso dei decenni esso cambiò foggia e materiali. Con l’invenzione della mini gonna sul finire degli anni ’50 le vendite di reggicalze crollarono drasticamente.
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