[toc] Il mascara è un prodotto di makeup così comune nei nostri beauty case, da non farci immaginare possa avere un’altra forma se non quella attuale: confezione più o meno cilindrica e scovolino.
Quello che però siamo abituate ad utilizzare ogni giorno è chiamato in gergo “mascara automatico” ed è una invenzione “relativamente” recente che risale agli anni ’60.
Ma il mascara è stato il grande protagonista del trucco anni ’20 ed all’epoca era commercializzato nella formulazione “cake” ovvero in cialda.
Come si applicava il cake mascara?
In ogni confezione di cake mascara oltre alla cialda era presente un applicatore con spazzolina con cui raccogliere il mascara, distribuirlo sulle ciglia e quindi spazzolarle. Inutile dire che per raggiungere un buon risultato ci voleva una certa manualità e sicuramente più tempo di quello che ci impieghiamo oggi. Il cake mascara poteva essere utilizzato indistintamente sia per le ciglia che per le sopracciglia.
Nei decenni la formula dei cake design fu migliorata moltissimo soprattutto per eliminare il stearato di sodio che qualora fosse finito negli occhi avrebbe causato intensi bruciori.
All’epoca non vi erano tutte le tonalità di mascara attuali e quando ci si riferiva al mascara si parlava comunemente di Spit Black
Qui sotto vi ho messo alcune pubblicità di cake mascara risalenti ai decenni ’20 e ’40.
Perchè Spit black?
Il mascara in cialda aveva però il difetto di essere relativamente secco e pastoso e per tanto doveva essere inumidito. Se le più sofisticate inumidivano l’applicatore con un po’ d’acqua, la maggior parte delle donne sputava direttamente sulla cialda di mascara! Oppure leccava direttamente il pennellino, garantendosi una bella (ed evidentissima) striscia nera sulla lingua. Inulti dire che non era esattamente il massimo dell’igiene!
Non ci credete? Ecco qui una magistrale interpretazione della Signorina Silvani in “Fantozzi alla riscossa”
Cake Mascara ai giorni nostri
Per chi fosse così fanatica del trucco vintage da volere un cake mascara esattamente come si presentava negli anni ’20 li potete trovare da Besame Cosmetics di cui avevo già parlato in questo beauty blog. Ma mi raccomando, non sputateci dentro!
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