Il trucco nel cinema muto: 6 fatti interessantissimi

trucco-cinema-muto-silent-movies
Shares

Chiunque di noi quando pensa al trucco anni 20 pensa al cinema muto (quello che nei paesi anglofoni prende il nome di Silent Movies). Un makeup davvero iconico reso ancora più memorabile da dive come Clara Bow e Louise Brooks. Il trucco anni 20 oggi sembra alla portata di tutti (tanto è vero che è sempre più gettonato come trucco di Halloween) e tanti lo snaturalizzano senza pensarci due volte con ciglia foltissime o contouring che non stanno ne in cielo ne in terra. Un vero peccato perchè ci sono un sacco di cose interessanti sul trucco del cinema muto. Qui sotto le più interessanti.

  1. Norma Shearer
    Norma Shearer

    Se pensiamo al trucco dei film muti, pensiamo ad un makeup molto scuro e drammatico, la realtà però è un po’ differente… I primi film furono girati su pellicola ortocromatica, che non era sensibile alle lunghezze d’onda del colore giallo-rosso (quindi i colori su quella parte dello spettro cromatico tendevano ad essere convertiti in nero). I toni blu e viola, a turno, si presentavano pallidi e biancastri. Gli sfortunati effetti sullo schermo di questo erano una miriade di attori con la pelle color abbronzata che sembravano sporchi, e gli occhi azzurri che tendevano a diventare bianchi e spettrali. Al premio oscar Norma Shearer per esempio fu detto “Hai gli occhi troppo blu per fare successo nel mondo del cinema”.

  2. Nonostante questi limiti gli studi cinematografi puntavano ad ottenere dei look sia di impatto che naturali per i loro attori. Per questo motivo veniva richiesto a quest’ultimi di realizzare in autonomia il proprio makeup e non a caso venivano fornite di apposite guide che insegnavano loro le tecniche di makeup disponibili all’epoca.
  3. Il fondotinta o meglio il cerone era applicato in quantitativi così abbondanti che si crepava, quando gli attori sorridevano o cambiavano espressione. In certi casi questi ceroni erano anche pericolosi come dimostra l’attrice Dolores Costello (nonna paterna di Drew Barrymore) la cui pelle (e carriera fu irrimediabilmente) segnata dal primo film.
  4. A partire dalla grande esplosione del cinema cominciarono a svilupparsi anche numerosi business paralleli tra cui appunto in mercato dei cosmetici. Nel 1914 un truccatore e proprietario di un negozio di cosmetici di Los Angeles fece una grande fortuna dopo aver inventato un cosmetico chiamato “Flexible Greasepaint” che evidentemente non si crepava, il suo nome: Max Factor.
  5. dolores-costello
    Dolore Costello

    L’approccio estremamente personale di Max Factor al makeup gli permise di creare quelli che oggi chiameremo Signature Looks ovvero i look distintivi dive memorabili. Qualche esempio? L’arco di cupido di Clara Bow, il contorno labbra esterno di Joan Crawford. Si deve a Max Factor la creazione di quel trucco occhi estremamente drammatico che sempre associazioni agli anni 10-20.

  6. Quando la pellicola ortocromatica cedette il passo a quella pancromatica negli anni Venti, i capelli e le palpebre lucenti catturarono il bagliore delle lampadine a incandescenza usate sul set cinematografici. Max Factor sviluppò specifiche tinture a rifrazione della luce per adattarsi a questo cambiamento tecnico, anche spruzzando polvere d’oro sulle parrucche di Marlene Dietrich quando richiesto.

Ti potrebbe anche interessare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *