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Moon Boot: evoluzione di un’icona invernale

06/01/2018

Nel pieno della stagione fredda, torna la voglia di sci, di neve e di montagna. Tornano gli outfit tipici delle piste, e tornano soprattutto loro: i Moon Boot. Tecnicamente si chiamano doposci, ma questi stivali invernali sono diventati talmente celebri da trasformare il marchio “Moon Boot” in un termine di uso comune. Fenomeno più che comprensibile: chi di noi non ha mai avuto, magari anche durante l’infanzia, un bel paio di doposci Moon Boot?

Quel che forse è poco noto però è che Moon Boot è un marchio italianissimo, e con una storia davvero curiosa.

La storia dei doposci Moon Boot è cominciata negli anni ’60, a Montebelluna, piccolo paese in provincia di Treviso. Qui è nata un’azienda a gestione familiare per la produzione di scarpe antinfortunistiche, adatte ad essere utilizzate anche dai tanti lavoratori che ogni giorno svolgevano i loro compiti sulle Dolomiti. Fu a quel tempo che Giancarlo Zanatta, proprietario dell’azienda, decise di dedicarsi anche alla produzione di scarpe da montagna, non solo per i lavoratori ma anche per chi tra le vette ci andava per divertimento, tra cui sciatori e alpinisti. Nacque così Tecnica, un’importante marchio di scarpe sportive, che oggi è un’ampia multinazionale, fornitrice di oltre undicimila punti vendita in circa settanta Paesi.

La nascita di scarpe leggendarie
Il signor Zanatta era sicuramente una persona volta al progresso, aperto all’utilizzo di nuovi materiali e tecniche innovative. Proprio questa è stata la sua fortuna e anche quella dell’azienda di famiglia. Dai classici scarponi in pelle, prodotti in modo praticamente artigianale, Tecnica è passata all’uso di materiali plastici di nuova generazione, seguendo il trend che iniziava proprio in quegli anni, per poi continuare con ulteriori innovazioni. La prima furono gli scarponi Tecnus, prodotti utilizzando due diverse plastiche, di diversa durezza, in modo da rendere lo scarpone in plastica non solo pratico e facile da produrre, ma anche molto più comodo e sfruttabile sugli sci. Per apprendere nuove tecniche il signor Zanatta andò anche a vedere come funzionava la produzione dei prodotti in materiale plastico, presso le aziende che ai tempi fornivano cruscotti e varie componenti alla FIAT.

La vera rivoluzione
La rivoluzione avvenne dopo lo sbarco dei primi uomini sulla Luna, trasmesso dalle TV di tutto il mondo. Ispirandosi alle calzature utilizzate dagli astronauti, Zanatta inventò gli stivali da neve Moon Boot. L’idea è semplice: sostituire le antiquate pedule in pelle con stivaloni in plastica e tessuto, molto imbottiti per mantenere il piede al caldo, ma al contempo comodi, idrorepellenti e sicuri per camminare sul terreno ghiacciato, grazie alla suola in gomma. Ai tempi dopo lo sci si utilizzavano scarpe alte in pelle, che assorbivano l’umidità e, con il passare del tempo, divenivano del tutto inadeguate per camminare al freddo. I primi Moon Boot invece erano caldi e comodi, perfetti anche per chi voleva affrontare la neve in città, nel corso degli inverni più rigidi. I materiali isolanti e caldi rendono infatti i Moon Boot la soluzione ideale per combattere il freddo, e in fatto di comodità l’imbottitura svolge egregiamente il suo lavoro. Chi ha sperimentato il passaggio dallo scarpone da sci al Moon Boot dopo un’intensa giornata sulla neve sa molto bene di che cosa sto parlando.

Non solo doposci
Nel corso degli anni lo stile dei doposci Moon Boot è diventato un must, un po’ in tutte le località alpine più frequentate. Passando decenni interi però un singolo modello di doposci ha cominciato a diventare troppo poco per un’azienda che vuole accontentare un pubblico sempre più ampio. Oggi i Moon Boot classici sono ancora disponibili, modificati di pochissimo rispetto al modello originale: cambiano alcuni particolari e, certamente, i colori moda, che ogni anno sono diversi dal precedente. Moon Boot però propone anche diverse linee di stivali invernali, perfetti per camminare al freddo a bordo pista, o per una passeggiata da dedicare allo shopping nei piccoli paesini alpini. Anche in questo caso la forma della scarpa non cambia molto, ciò che varia sono i colori, i materiali, la consistenza dello stivale. L’imbottitura si fa più snella, grazie anche ai nuovi materiali più isolanti e resistenti. Fanno la loro comparsa anche inserti alla moda, in pelliccia ecologica, in fibre sintetiche che ricordano la lana, che simulano l’oro o il bronzo. Il risultato è uno stivale trendy, ma anche comodo e caldo, perfetto per essere utilizzato sulla neve. Numerosissime sono quindi le proposte di Moon Boot donna, ma sono notevoli anche i Moon Boot uomo, disponibili in una buona varietà di modelli.

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Laura Musig

Beauty blogger italiana, ho avviato Donna e Dintorni nel 2013. Ballo dipendente, feticista del libro cartaceo, moglie di Livio e padrona di un gatto nero di nome: Spooky. 🐈‍⬛

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