Esistono prodotti tipicamente femminili, così popolari e facili da reperire, che non ci poniamo nemmeno il problema che escano dal mercato o risultino introvabili nei negozi. E’ quello che successe negli anni ’40, quando il governo degli Stati Uniti requisì tutto il nylon in circolazione per utilizzarlo per scopi bellici, in particolare per la realizzazione di paracaduti e corde.
L’innovazione portata dalle calze di nylon
Le calze in nylon negli Stati Uniti rappresentarono una vera e propria rivoluzione. Erano comode, resistenti e decisamente più economiche delle più prestigiose omologhe in seta. Ebbero così successo che l’azienda DuPont (la principale produttrice di nylon negli USA) riuscì a venderne anche 4 milioni di paia al giorno!
Come reagirono le donne alla mancanza di nylon
Noi donne però lo sappiamo non ci scoraggiamo davanti a niente, e corriamo subito ai ripari. Le donne americane cominciarono quindi ad ingegnarsi con tutta la fantasia di cui noi femmine siamo capaci. Si corse ai ripari con cacao, caffè e thè solubili da spalmare sulle gambe per dare loro un po’ di colore e simulare l’effetto calza in nylon. In un certo senso stiamo parlando di trucco vintage. Poi si continuò e ci si inventò degli strumenti per disegnare da sole, o con l’aiuto delle amiche la classica linea nera tipica delle calze più chic. Qui sotto alcune foto dimostrative.

Come reagì l’industria cosmetica alla mancanza di nylon
Ovviamente l’industria cosmetica non stette a guardare ed anch’essa cercò di sopperire alla mancanza di calze in nylon. Max Factor, Helena Rubistein, Elizabeth Arden creano varie versioni delle liquid stocking che possono essere definite come le antenate delle attualissime calze spray. Nacquero anche i cosiddetti Bare Legs Bar delle postazioni presso le quali le signore potevano farsi tingere le gambe e disegnare la classica riga nera sul retro, da delle professioniste formate per lo scopo.

Durante questo periodo si diffuse anche un modo di dire che, in se racconta tutto un mondo.
Meglio che tuo marito abbia del rossetto sul colletto della camicia che il segno delle calze liquide sulla schiena della stessa.
Il ripristino della situazione ed il ritorno delle calze in nylon
Dopo il periodo di austerithy all’azienda DuPont fu di nuovo permesso di produrre calze in nylon. Il problema fu che tra l’agosto 1945 ed il marzo 1946 40.000 donne si contesero le “sole” 13.000 paia di calze in nylon rimesse sul mercato. Questo diede vita a violenti scontri che oggi chiamiamo “Nylon Riots”.

Beauty blogger italiana, ho avviato Donna e Dintorni nel 2013. Ballo dipendente, feticista del libro cartaceo, moglie di Livio e padrona di un gatto nero di nome: Spooky. 🐈⬛
1 commento
Bellissimo questo articolo! Maiko http://www.comemivestooggi.it